Nascere prematuri: quando può avvenire? Le prime domande
Le aspettative di una gravidanza a termine svaniscono quando il parto procede prima del tempo. Davanti alla nascita di un prematuro, quali sono i primi ostacoli da affrontare sia per il nascituro sia per i genitori?
A seconda della settimana di nascita le
problematiche possono determinare la sopravvivenza o meno del piccolo, ma molti sono i centri di Terapia Intensiva Neonatale che se ne occupano sul nostro territorio nazionale.
Nascita prematura quando avviene
Il miracolo della nascita è una gioia indescrivibile, ma quando un bambino nasce prematuro l’esperienza si trasforma in una lotta imprevista. Sono definiti
neonati prematuri i bambini che
vengono alla luce prima delle 37 settimane di gestazione, e la loro venuta al mondo anticipata può portare con sé una serie di sfide significative.
I neonati prematuri richiedono solitamente cure mediche specialistiche, che variano molto a seconda della prematurità e del grado di sviluppo raggiunto in utero. Il loro basso peso e il loro sistema respiratorio immaturo li rendono vulnerabili a una vasta gamma di complicanze mediche, alcuni prematuri possono infatti presentare problemi respiratori, difficoltà nell’alimentazione, problemi cardiaci o emorragie cerebrali. La
necessità di un monitoraggio costante, l’assistenza respiratoria e l’alimentazione tramite sonde sono solo alcune delle gravi preoccupazioni che i genitori devono affrontare durante il periodo di ospedalizzazione del neonato.
Lo stress emotivo dei genitori
I
genitori dei neonati prematuri affrontano uno stress emotivo significativo che non deve essere sottovalutato, in quanto la preoccupazione per il neonato e le cure di cui il piccolo necessita provocano una serie di
ansie e stanchezza fisica nei genitori. Vedere il proprio piccolo lottare per la vita è estremamente angosciante e frustrante. L’ansia per la salute del neonato, la preoccupazione per il suo futuro e la sensazione di impotenza possono avere un peso significativo sullo stato d’animo dei genitori. Inoltre, l’ambiente ospedaliero, con tutte le sue procedure mediche e la separazione prolungata dal neonato, può aumentare il livello di agitazione e causare sentimenti di tristezza e sensazione di isolamento.
La prematurità non è in sé una patologia, ma molto spesso comporta l'interessamento di vari organi ed apparati non ancora completamente sviluppati. Non si può quindi parlare di una guarigione per i neonati prematuri, ma piuttosto di un
percorso che i genitori e il personale sanitario affrontano insieme per garantire al piccolo il miglior stato di salute possibile. La permanenza in ospedale può variare da settimane a mesi, a seconda delle condizioni del piccolo. Durante questo periodo i genitori devono affrontare la sfida di trovare un equilibrio nella loro vita quotidiana,che consenta loro di riprendere l'attività lavorativa, l'eventuale cura di altri figli e la necessità di trascorrere tutto il tempo possibile insieme al neonato in ospedale. L’instabilità emotiva e il senso di colpa per non poter essere sempre presenti sono spesso emotivamente esaurienti.
Una volta dimessi dall’ospedale, i
neonati prematuri possono richiedere cure a lungo termine. Circa la metà dei neonati prematuri alle dimissioni non ha bisogno di altre cure mediche, ma partecipa per i primi anni ad un programma di controlli ambulatoriali. Per la restante metà potrebbero necessitare di terapie specialistiche come la fisioterapia o o altri tipi di assistenza utili in caso di particolari patologie o ritardi nello sviluppo. La rete di supporto familiare, gli
incontri con altri genitori di neonati prematuri e il coinvolgimento di specialisti come neonatologi, psicologi e assistenti sociali possono giocare un ruolo fondamentale nel fornire supporto e risorse ai genitori.
I progressi nella cura dei neonati prematuri
Fortunatamente, grazie ai progressi nella medicina neonatale, le
probabilità di sopravvivenza e di guarigione dei neonati prematuri sono
notevolmente migliorate. Le unità di terapia intensiva neonatale (NICU) offrono cure altamente specializzate, incluse tecnologie avanzate che consentono di monitorare e supportare i piccoli pazienti. Tra gli esami più frequentemente svolti ci sono sicuramente indagini come ecografie cerebrali, cardiache, addominali, esami ematochimici e visite oculistiche.
Massaggio e tocco dei bambini prematuri
Quando un bambino nasce prematuro, il
contatto e il tocco amorevoli svolgono un
ruolo vitale nel suo processo di sviluppo e maturazione. Il delicato sistema sensoriale dei neonati prematuri richiede particolare attenzione e cura.
Il
contatto pelle a pelle non è un metodo terapeutico naturale, ma una necessità del bambino a cui possono rispondere solo i genitori o i caregivers. Questo contatto intimo
crea un ambiente sicuro e protettivo, che favorisce il legame emotivo tra genitore e bambino e fornisce una serie di benefici fisici e psicologici.
Dal punto di vista fisico, il contatto pelle a pelle
aiuta la regolazione della temperatura corporea del neonato e quindi il mantenimento della sua stabilità. Inoltre,
migliora la funzione cardio-respiratoria, stabilizza il battito cardiaco e la pressione sanguigna. Il contatto pelle a pelle facilita anche l’
allattamento al seno, poiché aumenta la produzione di prolattina e stimola nel neonato l'attivazione del riflesso di suzione.
Sotto il profilo emotivo, il contatto pelle a pelle
promuove il legame affettivo tra genitore e bambino. Aumenta nel genitore il senso di sicurezza nelle proprie competenze e di fiducia in ciò che il neonato sa fare riducendo l’ansia e lo stress sia per il bambino che per i genitori. Il contatto pelle a pelle può anche contribuire a migliorare il sonno del neonato, riducendo l’incidenza di episodi di apnea e favorendo uno sviluppo cognitivo e sociale sano.
Il tocco come forma di comunicazione e sviluppo
Il
tocco è una
forma di comunicazione essenziale per i neonati prematuri. Anche il più semplice dei contatti, come accarezzare delicatamente la pelle del bambino o tenerlo dolcemente in braccio, gli trasmette un messaggio di amore, cura e protezione. Il contatto fisico può
calmare il neonato, aiutandolo a rilassarsi e a sentirsi al sicuro. Questa forma di comunicazione non verbale è particolarmente importante nei primi giorni e nelle prime settimane di vita, quando i neonati prematuri possono essere più sensibili agli stimoli esterni.
Inoltre, il tocco gioca un
ruolo fondamentale nello sviluppo sensoriale dei neonati pretermine. Attraverso il contatto, i piccoli iniziano a esplorare il mondo che li circonda e a sviluppare una consapevolezza del proprio corpo. Il
tocco regolare e amorevole favorisce lo sviluppo del sistema nervoso e dei cinque sensi, tra cui anche il senso del tatto, permettendo al neonato prematuro di sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio corpo.
Il contatto può anche aiutare a
migliorare la coordinazione e lo sviluppo muscolare del neonato prematuro. Attraverso il contatto fisico, il bambino riceve stimolazioni sensoriali che contribuiscono allo sviluppo delle capacità motorie; si incoraggiano i suoi movimenti spontanei, favorendo lo sviluppo dell’apparato muscolo scheletrico e contribuendo al raggiungimento delle abilità motorie.
Supporto e coinvolgimento dei genitori
Il
coinvolgimento dei genitori è fondamentale per offrire al neonato prematuro un'esperienza di contatto in grado di nutrire il suo sviluppo. Molti ospedali promuovono la partecipazione attiva dei genitori nel processo di cura del neonato, incoraggiandoli ad utilizzare il contatto pelle a pelle e, quando sarà possibile e il neonato prematuro sarà stabile, dopo le dimissioni, ad offrirgli occasioni per apprendere il
massaggio infantile.
Alcuni insegnanti di massaggio infantile sono presenti anche nelle Terapie Intensive Neonatali (TIN) ed
insegnano ai genitori un percorso per avvicinarsi al proprio bambino e fornirgli un contatto sano e rispettoso delle sue condizioni di salute.
È importante sottolineare che anche
il padre ha un ruolo cruciale nel fornire contatto e tocco al neonato prematuro. Molto spesso, soprattutto nei primi giorni dopo la nascita prematura, il papà può aiutare la mamma debilitata e offrire la sua presenza a fianco del neonato, seguendo le istruzioni che il personale sanitario gli fornirà. Il coinvolgimento di entrambi i genitori o del caregiver crea un ambiente amorevole e stabile che promuove lo sviluppo sano del neonato.