Quando scompaiono i riflessi neonatali

Quando scompaiono i riflessi neonatali

Quando scompaiono i riflessi neonatali

Subito dopo il parto, il neonato abbandona l’ambiente che lo ha protetto, e viene catapultato nel mondo esterno, in un luogo subito ricco di stimoli sensoriali. Questo rapido cambiamento influisce sulle emozioni e le percezioni del piccolo che, per adattarsi e sopravvivere alla nuova condizione, usa dei riflessi, detti riflessi primitivi o arcaici. Durante la gravidanza, il bambino riceve dalla madre tutta la protezione e il nutrimento di cui ha bisogno. Con la nascita, all'improvviso, deve imparare a fare da solo per adattarsi alle sue nuove condizioni di vita. Sebbene il suo sistema nervoso non sia ancora completamente sviluppato, il neonato riesce a interagire con il mondo esterno e a rispondere agli stimoli attraverso una serie di riflessi neonatali arcaici, che gli permettono di adattarsi immediatamente alla vita extrauterina. I riflessi neonatali sono risposte "innate", automatiche e istintive, che dipendono dal mesencefalo (una parte del cervello che svolge anche un ruolo importante nello sviluppo della vista del bebè e dell'udito) e dal midollo spinale. Questi possono essere più o meno accentuati, e sono risposte che prevalentemente vanno a scomparire entro il primo anno di vita. Quando il neonato viene dato alla luce, questi riflessi sono per lui necessari per ogni momento della quotidianità. A tal proposito, alla nascita, in occasione della prima visita neonatale al bambino vengono eseguiti una serie di test per il controllo dei riflessi primari arcaici. I successivi controlli servono invece a verificare il sano sviluppo del neonato, al fine di escludere sospetti circa potenziali danni neurologici. Il pediatra legge e valuta i riflessi neonatali insieme agli stati comportamentali del bambino, che oggi giorno hanno assunto sempre più importanza per l'analisi del corretto sviluppo neurologico del piccolo. Tendenzialmente, tutti questi riflessi, tipici del bambino così piccolo, dovrebbero scomparire entro i 6-12 mesi dalla nascita, ma solo la lettura di questi insieme allo sviluppo del bambino e agli stati comportamentali può dare al pediatra un quadro completo sulla salute del neonato. I riflessi primitivi che il bambino utilizza sono: il riflesso cervicale, quello di radicamento, il riflesso di Moro, quello di marcia e quello di presa, oltre ai riflessi plantare, spinale e palmo-mentoniero. Vediamoli nel dettaglio.

Riflesso cervicale o tonico del collo

Questo riflesso è già presente alla nascita, e si va a perdere a circa 8-12 mesi di età. Serve a impedire la dissociazione degli arti, cioè la condizione necessaria ai futuri movimenti di gattonamento del bambino. Tale riflesso è infatti la base da cui il neonato comincerà a sperimentare il gattonare durante la crescita. Quando il riflesso comincia a svanire, rimpiazzato dal movimento volontario, il neonato è in grado di sollevare il sedere dai talloni e di iniziare a gattonare.

Riflesso di radicamento (o di suzione)

Questo riflesso consente al neonato di trovare il seno della madre o il biberon. È già sviluppato nella vita intrauterina e risponde al bisogno di essere nutrito. Questo riflesso aiuta il bambino a raggiungere la corretta posizione per ciucciare il latte. Il riflesso di radicamento si verifica quando l’angolo della bocca di un bambino tocca il capezzolo del seno materno o ad esempio un dito che ne simuli la forma. Il bambino ruota il capo nella direzione da cui proviene lo stimolo e apre la bocca. Alcuni bambini che lo hanno particolarmente sviluppato possono trovare consolazione il altri metodi per soddisfare il loro desiderio di suzione, come ad esempio il bisogno di un ciuccio o la ricerca della propria mano per succhiare. I bambini che lo hanno maggiormente sviluppato potrebbero aver bisogno di un ciuccio, elemento che riesce a soddisfare il loro desiderio di suzione.

Riflesso di Moro

Questo riflesso si manifesta come una reazione di soprassalto, accompagnata dall’apertura improvvisa delle braccia e dalla distensione o allungamento delle gambe. Può essere causato da vari stimoli, tra i quali un forte rumore, un soffio sul viso, stimoli termici o lo spostamento brusco e rapido del suo corpicino in posizione supina Il riflesso di Moro si distingue in 2 momenti:
  • Prima fase: il neonato sobbalza e trasale, e si nota l’estensione degli arti superiori con apertura delle mani e ipertensione delle dita per circa 2 secondi.
  • Seconda fase: si parla di una fase di aggrappamento, cioè gli arti superiori tendono a ritrarsi sul tronco e le mani si richiudono a pugno.

    Riflesso di marcia (o deambulazione) automatica

I bimbi, anche se camminano a circa un anno di vita, sin da subito sviluppano l’istinto del movimento. Infatti, se si prova a sollevare verticalmente il piccolo neonato, tenendolo sotto le ascelle, su una superficie piana, si nota immediatamente che il piccolo inizia a muovere le gambe e i piedini, come a cercare di camminare. Trovandosi in tale situazione, infatti, il piccolo è spinto dal suo istinto a flettere gli arti inferiori e accennare un passo.

Riflesso di presa (o prensione)

Il riflesso di prensione palmare (Palmar Grasp Reflex) è un movimento dei neonati che consiste in una reazione di presa a pugno - senza flessione del pollice - provocata da una pressione a livello del palmo della mano. In pratica, sfiorando con un dito il palmo della mano del bebè, questa si chiuderà in un pugno, afferrando l'oggetto che ha stimolato questa risposta automatica. Tale gesto viene compiuto dal bimbo già durante la vita intrauterina, quando afferra il cordone ombelicale.

Riflesso plantare

Il segno di Babinski è un riflesso presente nei neonati, ottenuto strisciando una punta smussata lungo la pianta del piede. Il riflesso porta a far muovere l'alluce verso l'alto, mentre le altre dita si aprono a ventaglio. Di solito questo riflesso tende a scomparire dopo i due anni di età. Il pediatra valuterà anche questo riflesso insieme agli stati comportamentali del bambino per avere un quadro generale della sua salute. Il bambino ha diverse reazioni a seconda che gli si tocchi la parte interna o esterna della pianta del piede. Se si stimola la parte interna di riflesso il neonato chiude le dita, se al contrario si stimola la parte esterna, le allunga.

Riflesso spinale (o di Galant)

Il riflesso di Galant è un riflesso di difesa verso uno stimolo che viene ritenuto nocivo. Per evocare tale riflesso il bambino viene messo in posizione prona (a pancia in giù) sostenuto a livello del tronco dalla mano dell’adulto. Si applica una stimolazione parallelamente alla colonna vertebrale, a lato di essa. Verso i 3-4 mesi, il riflesso tende ad essere meno evidente. Questo succede perché a questa età, i piccoli mettono in atto risposte più complesse, il corpo del neonato reagisce allo stimolo cercando di allontanare la colonna vertebrale dallo stimolo stesso.

Riflesso palmo-mentoniero (o di Babkin)

Questo riflesso collega le mani e la bocca del piccolo, movimento che in futuro gli consentirà di nutrirsi autonomamente. Infatti, stimolando il palmo delle mani del neonato si nota subito che il bambino tende ad aprire la bocca e, a volte, socchiude gli occhi, piega il capo in avanti e flette gli arti verso la testa. Il riflesso non si innesca quando è in atto il riflesso di suzione.

Diving-reflex (o riflesso di immersione)

Questo riflesso permette al neonato di andare in apnea se immerso nell'acqua. È un riflesso neonatale strettamente collegato alla vita intrauterina, in cui viveva immerso nel liquido amniotico.

Altri riflessi del neonato: riflessi secondari

Questo secondo gruppo di riflessi neonatali, i riflessi secondari, include altri riflessi che il bambino manifesta dopo la nascita.

Il riflesso del paracadute

Questo riflesso costituisce una risposta automatica del corpo a una minaccia, ad esempio, quando ha la sensazione di cadere. Può manifestarsi quando il bambino è tenuto sotto le ascelle o quando è di schiena e si finge di lanciarlo. Il bambino reagisce allungando le braccia, per proteggersi dalla caduta.

Il riflesso dell’estensione delle dita

I bambini di solito tengono i pugni chiusi per molto tempo e afferrano gli oggetti utilizzando il riflesso di prensione. Quando si sfiora la parte laterale della mano, dal mignolo fino al polso, il bambino apre il pugno dal mignolo verso il pollice. Può essere utile sfruttare questo riflesso quando si vuole far lasciare qualcosa che il bambino ha tra le mani, senza doverlo forzare.

Il riflesso di Landau

Quando il bambino è posizionato a pancia in giù e sostenuto dalla mano dell'adulto, solleva la testa ed estende il tronco.
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