Riflesso del palmo mentoniero

Riflesso del palmo mentoniero

Riflesso palmo mentoniero cos’è

Il corpo umano, già dalla nascita, è una complessa rete di funzioni fisiologiche e risposte neurologiche che spesso possono sorprendere per la loro complessità e varietà. Uno di questi fenomeni, il riflesso palmo-mentoniero, rappresenta un esempio affascinante di come il sistema nervoso può reagire in modo involontario a stimoli apparentemente banali. In questo articolo, esploreremo cos'è il riflesso palmo-mentoniero, come si manifesta e quali implicazioni può avere.

Cos'è il riflesso palmo-mentoniero?

Il riflesso palmo-mentoniero (RPM), noto anche come riflesso di Marinescu-Radovici, riflesso palmare-mentoniero o riflesso di Babkin, è un riflesso neonatale, ovvero uno di quei riflessi normalmente presenti all'atto della nascita. È una risposta riflessa che si verifica quando la pelle della mano, all’altezza dell’attaccatura del pollice viene stimolata in modo deciso, ad esempio quando il pediatra controlla il corretto sviluppo del neonato o in risposta al tocco, il bambino apre la bocca e piega il capo in avanti. Questa risposta può fornire preziose informazioni agli operatori sanitari durante la prima valutazione nei piccoli pazienti soprattutto in caso di eventuali problemi neurologici. Il test può essere eseguito su una mano o su entrambe: in questo secondo caso la risposta del piccolo sarà più evidente in quanto potrà anche socchiudere gli occhi e flettere il capo in avanti e gli arti verso la testa. Questo riflesso neonatale è essenziale per il neonato, che imparerà attraverso esso a coordinare le mani e la bocca. Durante il momento dell’allattamento e della suzione, tale risposta viene completamente soppressa, in quanto è prevalente il riflesso di suzione. I riflessi neonatali contribuiscono dunque alla formazione di connessioni neurali che integrano i diversi sistemi sensoriali. Questo è fondamentale per il futuro sviluppo della percezione e dell'interazione del bambino con l'ambiente.

Quando scompare il riflesso di Babkin

Il riflesso in genere compare fra il quindicesimo giorno di vita e il termine del primo mese, per poi scomparire entro il sesto mese. La persistenza del riflesso palmo-mentoniero negli adulti può essere un segnale di possibili problemi neurologici, in particolare lesioni o disfunzioni nella corteccia cerebrale o nelle vie nervose correlate.

L’importanza dei riflessi neonatali

Nascere significa per i bambini essere catapultati dal caldo e accogliente grembo materno in un mondo sconosciuto, ricco di novità e il senso di protezione offerto dal corpo materno non è più sufficiente, e il piccolo deve iniziare ad affrontare i bisogni fisiologici e affettivi in modo sempre più autonomo. Proprio per questo, i neonati sono dotati dei riflessi arcaici primari, che gli permettono di rispondere ai nuovi stimoli che si presentano con la crescita I riflessi neonatali non sono quindi solo reazioni motorie automatiche, ma sono anche legati allo sviluppo cognitivo del bambino. L'interazione del proprio corpo e con l'ambiente circostante attraverso questi riflessi è parte del processo di apprendimento iniziale. Man mano che il bambino inizia a sperimentare il mondo, questi riflessi costituiscono un trampolino di lancio per l'apprendimento e per interagire con oggetti e persone. In definitiva, i riflessi neonatali, incluso il riflesso palmo-mentoniero, costituiscono un aspetto affascinante e importante dello sviluppo dei neonati. Infatti, mentre questi riflessi svaniscono nel corso dei primi mesi di vita, la loro influenza sulla formazione delle competenze motorie, cognitive e sensoriali del bambino è duratura. Osservare e comprendere questi riflessi può offrire una finestra unica sul mondo dello sviluppo infantile e può aiutare i genitori e gli operatori a supportare il percorso di crescita di ogni neonato.
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