Creatività e Massaggio Infantile

Creatività e Massaggio Infantile

Creatività e Massaggio Infantile

a cura di Sara Conterno insegnante A.I.M.I.

Questo contributo nasce dall’idea di esplorare il dialogo possibile tra il metodo AIMI del massaggio infantile e alcune ispirazioni creative tratte dal mondo dell’educazione e dell’arte, in particolare il Closlieu di Arno Stern e i Laboratori della Fantasia di Bruno Munari.

Come ben sa chi ha conosciuto o conosce il mondo del massaggio infantile AIMI, nel cuore di ogni corso c’è molto più di una sequenza di gesti: c’è relazione, ascolto, contatto, emozione. Ma c’è anche spazio per la creatività? E in che modo ciò che ci ha mostrato Arno Stern con il Closlieu o le creazioni e le intuizioni di Bruno Munari possono dialogare con l’esperienza dei CIMI (insegnanti di massaggio infantile)?

Cos’è il massaggio infantile AIMI?

Il massaggio infantile secondo AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) è un’esperienza relazionale profonda, basata su contatto, rispetto e ascolto. Si rivolge a genitori e bambini e bambine dai 0 ai 12 mesi, per rafforzare il legame affettivo, stimolare il benessere e favorire lo sviluppo globale, in particolare quello sensoriale, comunicativo e relazionale.

Esiste spazio per la creatività in un percorso così strutturato?

Sì, eccome. Anche se il corso e ogni incontro AIMI segue una cornice ben definita – per garantire coerenza, sicurezza e rispetto dei tempi del bambino/a – il modo in cui viene condotto da ogni CIMI (Insegnante di Massaggio Infantile) può includere spunti creativi che ampliano l’esperienza. Ogni corso è anche un’esperienza umana unica, che prende forma dalle persone che vi partecipano. In questo senso, la creatività non è decorazione, ma una forma di presenza: è attenzione, ascolto, possibilità di modulare toni e modi per sintonizzarsi meglio sul gruppo e sul momento.

Il Closlieu di Arno Stern: un laboratorio di libertà espressiva

Arno Stern, attraverso la semiotica dell'espressione, ha ideato il Closlieu, uno spazio chiuso, protetto, privo di giudizio e di finalità artistiche, dove bambini e le bambine e gli adulti possono dipingere liberamente. Non si tratta di “imparare a dipingere” ma di permettere al gesto espressivo originario di manifestarsi, senza condizionamenti esterni. Stern parla di “traccia naturale”, un’espressione profonda che nasce dall’interno e che ha bisogno solo di un ambiente favorevole per emergere.

Questa idea risuona fortemente con il massaggio infantile: anche il massaggio è un linguaggio del corpo, primario e preverbale. Così come nel Closlieu il bambino o la bambina non sono guidati a “fare bene”, ma solo ad esprimersi, anche nel massaggio il bambino o la bambina sono ascoltati. L’adulto accoglie, non impone, "danza" con il/la neonato/a in un gioco di sguardi, tocco, accoglienza.

Un/a CIMI può trarre ispirazione dal Closlieu nell’accoglienza emotiva dei genitori, offrendo loro uno spazio di presenza e libertà, senza aspettative. Un breve momento iniziale di espressione scritta o corporea, senza giudizio, può aiutare a entrare nello stato d’animo giusto per il massaggio: un “lasciare andare” oppure "portare" il proprio essere di quel momento/quel giorno per essere davvero lì con il proprio/a bambino/a.

Bruno Munari e i laboratori della fantasia: educare i sensi e l’immaginazione

Bruno Munari, artista e designer visionario, ha promosso per tutta la vita una pedagogia dell’immaginazione, del fare, del gioco esplorativo. Nei suoi ”Laboratori della Fantasia”, i bambini e le bambine (ma anche gli adulti) sono invitati a scoprire materiali, forme, suoni, luci, texture in modo esperienziale, senza uno scopo produttivo o estetico, ma per il puro piacere di esplorare con tutti i sensi.

Il suo approccio è tattile, visivo, poetico, inclusivo, e valorizza l’esperienza diretta come modo per conoscere il mondo. I suoi laboratori propongono attività che stimolano la creatività spontanea: libri illeggibili, percorsi tattili, giochi di luce, collage, oggetti da smontare e rimontare. È un invito a sperimentare senza il timore di sbagliare.

Anche qui le risonanze con il massaggio infantile sono molteplici: il tatto è il primo senso a svilupparsi, ed è alla base della relazione. Integrare nel corso di massaggio attività ispirate a Munari – come esplorare con i neonati stoffe diverse, ascoltare piccoli suoni (musica di sottofondo o il canto dei genitori che accompagnano l'esperienza del massaggio), giocare con luci soffuse o letture poetiche – non è un'aggiunta decorativa, ma un’estensione del contatto. È un modo per preparare il corpo e la mente al momento del massaggio, per creare un clima sensoriale favorevole.

Un esempio concreto per CIMI: come unire ciò che abbiamo detto sino a qui?

Accoglienza in stile Closlieu: durante il momento del rompighiaccio, si può proporre un piccolo rituale di presenza, come scrivere o disegnare liberamente ciò che si prova, oppure semplicemente un momento di silenzio per ascoltarsi. È un modo per “staccare” dal mondo esterno.

Massaggio come rituale creativo: mantenendo fede alla sequenza del metodo AIMI, si possono inserire narrazioni semplici, piccole filastrocche, immagini poetiche, coro di mamme/papà, musiche dolci che accompagnano l'incontro (e non lo disturbano o interferiscono con esso). Anche la voce può diventare strumento creativo, capace di trasmettere presenza e cura.

Ci sono limiti a questa libertà creativa per un CIMI?

Sì, ed è fondamentale ricordarlo: la struttura del metodo AIMI va sempre rispettata. La creatività non deve mai compromettere la coerenza pedagogica, la sicurezza, il rispetto dei bisogni del bambino e della bambina. È importante non trasformare il corso in un laboratorio artistico o in una lezione performativa. La creatività utile è quella che sostiene la relazione, l’ascolto, la presenza.

Conclusione

Il massaggio infantile non è solo un gesto: è un linguaggio d’amore, ed è anche uno spazio in cui genitori e bambini e le bambine possono scoprirsi, toccarsi, ascoltarsi in profondità. Come nel Closlieu si dipinge per esistere, come nei laboratori di Munari si gioca per conoscere, nel massaggio si tocca per amare. Creatività, cura e contatto sono parti della stessa danza, se chi accompagna – il CIMI – è presente, ispirato e attento.

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