Quando i neonati iniziano ad ascoltare?

Quando i neonati iniziano ad ascoltare?

Quando i neonati iniziano ad ascoltare?

L'arrivo di un neonato porta gioia e felicità in una famiglia, e molti dei neo genitori sono ansiosi di conoscere ogni passo dello sviluppo del piccolo. In questo articolo, esploreremo il meraviglioso mondo dello sviluppo dell'udito nei neonati e scopriremo quando iniziano a percepire gli stimoli sonori e vocali che li circondano.

Il primo contatto con il suono: nella pancia della mamma

Fin dalla nascita i neonati sono esposti a una serie di suoni nell'ambiente che li circonda. Anche se molti credono che i piccoli imparino a sentire solo una volta venuti al mondo, è bene chiarire subito che i neonati sono in grado di percepire suoni e voci già negli ultimi mesi all’interno dell’utero della mamma, a circa 30 settimane di gestazione, in quanto sono quotidianamente e continuamente a contatto con i naturali suoni del corpo materno, tra i quali il battito cardiaco, la voce, i brusii intestinali e così via. Questi suoni diventano sin da subito assai familiari per il neonato, che li riconoscerà anche dopo la nascita, per questo il ritmo del battito cardiaco materno è uno dei suoni che più lo tranquillizza.

Primi mesi di vita

Nei primi mesi di vita i neonati mostrano una crescente sensibilità ai suoni. Sebbene il loro udito sia ancora in via di sviluppo, sono già in grado di distinguere varie tonalità e intensità sonore. I neonati possono infatti iniziare a voltarsi o a reagire a suoni improvvisi o forti, comunicando sia di avere le capacità di ascoltare che mostrano l'attivazione di riflessi e comportamenti istintivi quando sentono suoni particolarmente forti. La loro risposta allo stimolo uditivo può includere l’interruzione di un’attività in corso di svolgimento o esprimersi attraverso movimenti, occhi spalancati o pianto.

Comunicazione vocale

Uno degli aspetti più sorprendenti dello sviluppo dell'udito nei neonati è la capacità di riconoscere la voce dei genitori. I piccoli sono in grado di distinguere la voce della madre e del padre da quella di altre persone già nelle prime settimane di vita. Questo legame vocale è fondamentale per lo sviluppo del legame affettivo e della comunicazione tra il neonato e i suoi genitori.

Sviluppo della percezione del linguaggio

Intorno ai 4-6 mesi di vita i neonati iniziano a sviluppare anche la capacità di discriminare i suoni specifici della loro lingua nativa. Riescono perciò a distinguere tra le consonanti e le vocali, riconoscendo i modelli di suoni che compongono il linguaggio parlato nella propria cultura di riferimento. Questo è un passo cruciale nello sviluppo del linguaggio e prepara la strada per l'acquisizione delle prime parole. In questa fase, inoltre, i piccoli iniziano a reagire ai suoni rispondendo con sorrisi, gemiti e brevi emissioni. In più, proprio in questi mesi sono particolarmente attratti dalla bocca degli adulti e dai suoi movimenti, che osservano approfonditamente per imparare a imitare le parole che vi escono.

Coinvolgimento attivo nel mondo sonoro

All'età di 6-9 mesi i piccoli diventano sempre più attivi nel coinvolgimento con il mondo sonoro. Iniziano a produrre suoni vocali intenzionali, come gorgheggi, balbettii e imitazioni lallazione). Questo processo è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio e dell'abilità comunicativa, che di qui a breve si completa prima con semplici parole e poi con frasi di senso compiuto. I bambini di circa 6/7 mesi riescono ormai a capire anche da dove arriva il suono, e si girano con il capo nella direzione dello stimolo uditivo. In questo periodo oltre alla voce della mamma riconoscono anche quelle degli altri familiari e iniziano ad amare i momenti in cui possono sentire musica e canzoncine.

Consolidamento dell'udito

Nel corso del primo anno di vita, dunque, l'udito dei neonati continua a svilupparsi e affinarsi. Compiuto l’anno, infatti, essi sono in grado di distinguere tra suoni familiari e nuovi, imparano ad associare parole a oggetti e azioni, e diventano sempre più sensibili ai dettagli del linguaggio parlato. I genitori possono supportare questo processo parlando spesso con i propri piccoli, utilizzando un linguaggio semplice e ricco di suoni diversi.

Come sentono i neonati?

I neonati, seppur capaci di percepire molti suoni, soprattutto di frequenza acuta, ovvero medio-alta, non hanno, ovviamente, le abilità d’ascolto degli adulti. Ciò avviene perché il loro orecchio medio, porzione che si trova tra la membrana timpanica e l’orecchio interno, presenta ancora una certa quantità di liquido che deve avere il tempo di essere riassorbito. In più, anche il lobo temporale non è ancora totalmente sviluppato.

Come aiutare lo sviluppo dell’udito dei bambini?

Ci sono diverse cose che i genitori possono fare per aiutare i neonati a sviluppare al meglio le loro capacità uditive. Ecco alcuni suggerimenti utili:
  • Parlare con il neonato: la comunicazione vocale è essenziale per lo sviluppo dell'udito e del linguaggio. Bisogna parlare spesso con il piccolo, utilizzando un tono di voce caldo e melodico. Narrazioni, canzoncine e sussurri dolce aiutano il bimbo ad abituarsi ai suoni e a sviluppare una connessione emotiva.
  • Musica e suoni rilassanti: musica classica e rumori della natura stimolano l’udito e favoriscono un ambiente tranquillo e sereno.
  • Giocattoli sonori: esistono in commercio alcuni giochi sonori, ma anche gli oggetti quotidiani sono molto utili per coinvolgere il neonato nell'esplorazione uditiva.
  • Esplorazione dell'ambiente: portare il neonato in giro per l'ambiente e permettergli di scoprire diversi suoni fa sì che possa esplorare attraverso questo prezioso senso. Parchi, giardini o luoghi tranquilli all'aperto dove può ascoltare il fruscio delle foglie, il canto degli uccelli o il suono della pioggia costituiscono un perfetto modo di farlo relazionare con melodie differenti.
  • Riduzione del rumore: anche se, come detto finora, è importante esporre il neonato a una varietà di suoni, è anche cruciale creare un ambiente tranquillo e rilassante, riducendo al minimo ogni rumore forte e sgradevole che potrebbe causare stress e preoccupazione.
  • Interazione e risposta: bisogna sempre rispondere alle reazioni uditive del neonato. Se mostra interesse o reagisce a un suono, è bene mostrargli in cambio attenzione e coinvolgimento. Questo gli farà capire che la sua risposta ha un significato e incoraggerà ulteriormente il suo coinvolgimento con l'ambiente sonoro.

Problemi all’udito nei bambini: come riconoscerli?

In tutta Italia al momento della nascita i piccoli vengono sottoposti a uno screening dell’udito, volto a individuare tempestivamente eventuali problemi o deficit uditivi. Durante il test audiologico si inserisce una piccola sonda nelle orecchie del neonato, al quale vengono inviati brevi stimoli sonori. Il test può essere negativo o positivo e, in tal caso, si passa a ulteriori esami di approfondimento per comprendere cause e soluzioni. Ovviamente può accadere che, alla nascita, il test sia negativo, ma che con il passare del tempo il neonato non riesca a sentire davvero bene. Ecco come accorgersi di piccoli disturbi dell’udito in un bambino appena nato.
  • Mancanza di risposta ai suoni: i neonati solitamente reagiscono ai suoni forti o improvvisi voltando la testa o mostrando segni di sorpresa;
  • Assenza di risposta ai suoni familiari: i neonati tendono a familiarizzare con i suoni dell'ambiente circostante, come la voce dei genitori o il suono dei giocattoli preferiti. Se il piccolo sembra non riconoscerli potrebbe essere segno di difficoltà uditive;
  • Assenza di vocalizzazioni;
  • Manca di orientamento verso la fonte del suono. In ogni caso in caso di dubbi è sempre bene rivolgersi al proprio pediatra che saprà individuare eventuali disturbi.
In conclusione i genitori prestando attenzione alle risposte del loro bambino saranno i primi ad accorgersi se il bambino avrà bisogno di una visita specialistica. Importante è invece avvertire i genitori che il test audiologico fatto nelle prime 48 ore di vita può essere ripetuto dopo pochi giorni e questo non è un motivo di alcuna preoccupazione.
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