La Prematurità e il Tocco Dolce

La Prematurità e il Tocco Dolce

La Prematurità e il Tocco Dolce

(di Maria Minichino - Infermiera pediatrica e insegnante di massaggio infantile)

La gravidanza, un viaggio unico

L’utero è l’ambiente perfetto che accoglie il feto durante il suo sviluppo per tutto il periodo di gestazione. Attraverso il contatto con le pareti uterine, il liquido amniotico, i confini ben definiti, la temperatura stabile, la semi oscurità, i rumori attutiti e la voce genitoriale rassicurante, il bambino vive un’esperienza unica e non paragonabile ad altre. La pelle è l’organo più esteso del corpo e il tatto è il primo senso a svilupparsi già alla settima settimana di gestazione. Attraverso il tatto il bambino entra in relazione con la madre e il mondo esterno. In una gravidanza a termine e senza nessuna complicazione, il piccolo al momento della nascita fa subito conoscenza con la propria mamma, ad esempio attraverso il contatto pelle a pelle nelle prime due ore, il primo passaggio verso la creazione del bonding. Questo incontro nelle primissime ore dopo la nascita aiuta la creazione di un legame stabile e positivo, non solo per la mamma ma anche per il papà, che spesso viene invitato ad essere presente. Purtroppo non sempre però la gravidanza giunge al termine per molteplici cause, tra le quali non è facile trovare quella scatenante.

Chi è il bambino prematuro?

Un bambino che nasce prima della trentasettesima settimana di gestazione si definisce prematuro. Il bambino prematuro vive un’esperienza totalmente opposta al bambino che nasce a termine. La separazione dalla madre è per lui improvvisa e traumatica, viene poi catapultato nell’ambiente della terapia intensiva neonatale (TIN), un ambiente per lui destabilizzante dove, per garantirgli la sopravvivenza, viene sottoposto a procedure mediche e infermieristiche anche dolorose, come ad esempio il supporto ventilatorio, l’accesso venoso, l’alimentazione tramite sondino gastrico e tante altre ancora. La prematurità, presenta una differente gravità in base all’età gestazionale in cui nasce il bambino, per cui tanto più basse sono le settimane tanto maggiori sono i rischi a cui il piccolo può andare incontro. Un altro parametro importante per prevedere l’intensità delle cure dopo la nascita, è il peso. L’ambiente in cui il neonato viene ricoverato va infatti modificato in funzione del suo livello maturativo e la “Care” deve porsi come obiettivo la riduzione di tutte le sorgenti di stress correlate all’esperienza dell’ospedalizzazione. Per questi bambini l’incubatrice è l’utero artificiale, che li accoglierà per completare il loro sviluppo; deve avere temperatura e umidità adeguate, contenimento per aiutare a stabilizzarli e una copertura per proteggerli dalla luce. Per salvaguardare lo sviluppo del bambino va posta molta importanza anche al macro ambiente, ad esempio modulando la luce ambientale per favorire il ritmo circadiano del piccolo e limitando il vociare e i rumori improvvisi come sportelli, cassetti, porte, carrelli, cellulari e radio. Quando la TIN (Terapia Intensiva Neonatale) è ubicata in un open space molti di questi fattori diventano più difficilmente gestibili.

Bambino prematuro, genitori prematuri

Quando nasce un bambino prematuro è impreparato a questa nuova esperienza, ma lo sono anche i suoi genitori che vengono sopraffatti da una serie di emozioni contrastanti a cui non riescono a dare un significato. Guardano il loro bambino attraverso le pareti dell’incubatrice, increduli e spaventati di fronte a quel piccolo tanto diverso da quello che si erano figurati nel loro immaginario. Medici e infermieri accolgono la neo famiglia in questo percorso lungo e tortuoso, prendendoli per mano nella cura individualizzata del proprio figlio.

Cos’è il tocco dolce?

Il Tocco dolce o tocco delicato è un modo diverso di comunicare con il bambino prematuro. E’ uno strumento utile per ridurre le distanze, garantire continuità col mondo sensoriale intra-uterino, sicurezza e familiarità. Il bambino comunica con il suo comportamento il suo stato di benessere o di disagio, inviando segnali di stabilità oppure di stress, e i genitori, accompagnati e istruiti dal personale esperto, imparano ad osservare e a comprendere attraverso il linguaggio del suo corpo questi segnali. Le mani dei genitori possono imparare ad essere mani che contengono il loro bambino o semplicemente mani che riposano sul suo corpo. La stabilità di un neonato prematuro e un adeguato livello clinico di maturazione del suo sistema permetteranno di attivare in uno stato di veglia tranquilla un tocco lento, delicato e proposto con una giusta pressione.

I benefici del tocco

Il tocco affettivo (o nurturing touch) porta numerosi benefici al bambino e ai suoi genitori. I benefici per il bambino prematuro sono:
  • l’aumento di peso
  • l’aumento degli ormoni legati al benessere
  • la riduzione dei livelli di stress
  • l’aumento delle difese immunitarie con una conseguente riduzione delle infezioni
  • il miglioramento della frequenza cardiaca e della respirazione Tutti questi benefici portano ad una riduzione di almeno 6 giorni del tempo di ospedalizzazione del piccolo. Ci sono diversi benefici anche per i genitori:
  • attraverso il contatto con il loro bambino migliora la relazione
  • aumenta l’autostima nelle proprie competenze genitoriali
  • si riduce lo stress
  • Molti benefici sono stati evidenziati sulle madri affette da depressione post partum. Il contatto con il proprio bambino infatti riduce l’ansia e lo stress materno, migliora il sonno e riduce i sensi di colpa. Inoltre migliora la fiducia, la soddisfazione e l’atteggiamento della madre nei confronti del contatto fisico con il proprio bambino. Le buone pratiche offerte ai genitori durante la degenza del loro bambino sono dei supporti fondamentali una volta rientrati a casa per superare le esperienze negative, garantire stabilità e continuità ai benefici derivanti dal contatto. Il 17 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Prematurità World Prematurity Day). In Italia l'Associazione Vivere Onlus coordina le associazioni dei bambini nati prematuri su tutto il territorio nazionale. I suoi obiettivi primari sono incentivare la qualità della degenza dei neonati pretermine e favorire le condizioni per una ottimale crescita di questi bambini. Dal 2010 il Senato italiano ha riconosciuto la Carta dei Diritti del Bambino prematuro, un documento di grande rilevanza perché vede coinvolte insieme le associazioni dei genitori, le società scientifiche e professionali, i referenti politici, le istituzioni pubbliche , il settore privato e la società civile, con l’obiettivo comune di contribuire a migliorare la salute delle madri e dei bambini estremamente fragili come i neonati pretermine.

    https://www.vivereonlus.com/lacarta-dei-diritti

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