A cosa servono i papà?

A cosa servono i papà?

A cosa servono i papà?

Il ruolo del papà è cambiato e sta cambiando molto negli ultimi decenni. Vediamo la figura del padre inevitabilmente molto più presente nell'esperienza della gravidanza, del parto e della vita con un neonato, contemporaneamente i nuclei famigliari sono sempre più isolati con la coppia al centro della quotidianità. In questo articolo scopriremo come è cambiato questo ruolo e quello che le nuove evidenze scientifiche ci dicono riguardo ai benefici che il coinvolgimento del padre nella vita quotidiana porta con sé per il bimbo in arrivo, per la sua compagna, per il padre stesso e anche per la coppia.

Il ruolo del padre

Fino agli anni '60 il ruolo del padre nel momento in cui si scopriva una gravidanza è stato culturalmente quello di protezione e tutela, di responsabilità economica della famiglia, tendenzialmente poco presente nella vita familiare, nelle scelte genitoriali e poco interessato ad informarsi riguardo temi pedagogici ed educativi, ruolo delegato invece alla madre. Il padre era una figura più distaccata, che entrava nel rapporto con i figli solo quando diventavano più grandi. Oggi il ruolo di protezione rimane forte ma cambiano radicalmente le richieste fatte ai padri che si affacciano alla genitorialità. Vediamo padri sempre presenti al momento del parto e molto coinvolti nella vita familiare anche con i bimbi piccoli. In questo contesto recente e moderno, l'uomo ricopre un ruolo nuovo, è spesso interessato a vivere consapevolmente il momento del parto e cerca di sapere di più riguardo a cosa sia meglio per il proprio figlio. Osserviamo padri che hanno voglia di partecipare ai corsi di massaggio infantile, in piscina con i propri piccoli, presenti al corso preparto e desiderosi di essere presenti al meglio. Negli ultimi anni è più frequente la figura del “mammo” ovvero il padre che, in cerca di un ruolo in queste nuove dinamiche, si sostituisce alla mamma. Quello che le evidenze scientifiche sostengono è, invece, un uomo che sa stare al fianco della donna, che accompagna la nuova diade nei loro bisogni, che si informa e sostiene l'allattamento al seno, che condivide assieme alla compagna le scelte genitoriali in una corresponsabilità che rafforza la coppia. Non c'è un ruolo giusto, c'è il ruolo che ogni uomo all'interno delle proprie dinamiche di coppia e familiari può trovare e coltivare, assieme alla propria compagna, nella condivisione di tutte le fasi del percorso di genitorialità.

Cosa sappiamo

Come risposta al cambiamento del ruolo del padre, ma soprattutto al bisogno di ridurre le percentuali di violenza maschile contro le donne, sono nati a livello europeo diversi progetti di ricerca come il progetto PARENT (Promotion, Awareness Raising and Engagement of men in Nurture Transformations - Promozione, sensibilizzazione e coinvolgimento degli uomini in processi di trasformazione delle pratiche di accudimento). Questi progetti hanno avuto l'obiettivo di valutare se il coinvolgimento degli uomini nei percorsi di preparazione al parto, durante il parto e nella vita con il bambino, avesse effetti benefici sulla violenza contro le donne e sulle dinamiche familiari, e quindi sulla società. In questi progetti il padre è stato coinvolto fin da subito in tutte le fasi del diventare genitore, dai corsi preparto, alle visite in gravidanza, alla nascita, al contatto pelle a pelle, ai corsi di massaggio infantile... La prima grande scoperta è stata la modificazione neurobiologica ed endocrina che avviene anche nei papà e non solo nelle mamme, come si pensava. Quando un papà è coinvolto nel percorso di genitorialità, la modificazione che avviene non è solo mentale ma molto più profonda e duratura, c'è un calo importante dei livelli di testosterone (ormone dell'aggressività e della lotta) fino al 30-40%; si alzano invece molto i livelli di ossitocina e prolattina, gli ormoni dell'accudimento della prole, dell'amore, della relazione. Questa scoperta importantissima si traduce in meno violenza in famiglia e quindi nella società in generale e più apertura e disponibilità alla relazione, alla cura e perché no, all'amore.

Ecco una breve carrellata di benefici scoperti

In gravidanza
  • Migliori risultati di salute ed esperienza di nascita per la madre e il bambino; un’esperienza di gravidanza e parto meno stressante e più gratificante per la madre.
  • Padri che si sentono rilevanti, utili e non esclusi da un processo che per ragioni fisiologiche mette al centro la madre. Questo impegno positivo aiuta ad alleviare le tensioni e migliora la qualità della relazione di coppia; riduce anche il carico di cure e responsabilità (il “carico mentale”) sulle madri.
  • Miglioramento dello sviluppo cognitivo e socio-emotivo dei bambini.
  • Migliore capacità di affrontare le eventuali complicazioni; una migliore alimentazione materna durante la gravidanza.
  • Può incoraggiare comportamenti e stili di vita materni più sani, come percentuali ridotte di fumo in gravidanza.
Al parto
    Gli studi hanno dimostrato che avere un “compagno di travaglio” che garantisca una assistenza continuativa sia durante il travaglio che durante il parto migliora gli esiti sia per la mamma che per il bambino.
    • Riduzione dell’ansia, minore dolore percepito, maggiore soddisfazione per l’esperienza del parto, tassi più bassi di depressione postnatale e migliori esiti per il bambino.
    • Incoraggia il legame padre-figlio (bonding) precoce, che a sua volta ha effetti duraturi e positivi sullo sviluppo cognitivo e socio-emotivo del bambino soprattutto nei critici Primi Mille giorni con esiti positivi negli anni successivi e dall’adolescenza all’età adulta.
    Nella vita con il bambino
    • Percentuali di madri che allattano al seno più alte, più durature nel tempo ed ambienti favorevoli alla maternità.
    • Le donne riferiscono di una salute fisica e psicologica complessiva significativamente migliore dopo la nascita.
    • Impatto positivo sugli esiti sociali, comportamentali, psicologici e cognitivi per il bambino traducendosi in: più elevati livelli di competenza cognitiva e sociale; maggiore capacità di empatia; migliore autoregolazione e autostima; migliori interazioni con i fratelli; e migliori progressi scolastici.
    • Migliore competenza e maturità sociale.

    Realtà italiane attente ai papà

    I padri sono sempre più coinvolti nel processo di trasformazione della coppia in famiglia. Anche in Italia sono nate da qualche anno diverse realtà attente ai papà, ai loro bisogni e che offrono occasioni di incontro e condivisione anche tra padri. Con una semplice ricerca online potrete trovare le realtà più vicine a voi, parole chiave sono “cerchi di papà” e “cerchi di uomini”. L'invito e l'auspicio rimane comunque quello di scegliere di condividere fin da subito il piacere di occuparsi assieme di questo momento unico e fondamentale. Tra i tanti autori che si sono occupati di paternità in questi anni citiamo Alessandro Volta ed Alberto Pellai, di cui si trovano anche alcune conferenze molto interessanti online su youtube.

    “A cosa servono i papà? - storie di gravidanze e nascite da uomo a uomo”

    Per appassionati al tema c'è la possibilità di scoprire e volendo anche di contribuire ad un piccolo (o forse grande) progetto di crowdfunding per la realizzazione di un docu-film dal titolo proprio “A cosa servono i papà - storie di gravidanze e nascite da uomo a uomo”. Un progetto nato dalla passione per i papà, dal desiderio dei papà di raccontarsi e dal bisogno di sentire anche gli uomini che parlano di nascita, con le loro paure, difficoltà, desideri, scoperte e crescite. Un'idea ed un sogno di Andrea Petrolli assieme al regista Luca Quaia. Cosa faranno: l'obiettivo è girare l'Italia per raccogliere racconti di padri di diverse generazioni. Uno spazio dei papà, per ascoltare storie "da uomo a uomo" su quanto gravidanza e parto siano già le prime scelte genitoriali e per rendersi conto di quanto la loro presenza sia fondamentale e cambi il modo di vivere gravidanza e nascita. Un Film documentario con l'intento di informare e far conoscere, attraverso racconti, linee guida internazionali e tanta diversità, cosa può vuol dire diventare papà. Parlare di un tema di cui si parla ancora molto poco e che invece condiziona tantissimo la vita del figlio che nasce, della madre e del padre che nascono con lui e della società che lo accoglie.

    Ecco il link al progetto "A cosa servono i papà?"

    Ecco il link della conferenza di presentazione "A cosa servono i papà?" e molto altro

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